ALI(per le)MENTI

In questi anni si fa un gran parlare di alimentazione: in TV impazzano trasmissioni in cui persone qualunque si cimentano ai fornelli in gare contro il tempo, chef famosi si ergono a giudici spietati di reality show all’ultima prelibatezza culinaria, per poi ritrovarli oltremodo “cattivi” a pubblicizzare senza vergogna snack fritti dal bilancio nutritivo indifendibile. In un simile panorama, come orientarsi?

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha introdotto questo argomento, assieme alla dipendenza da sostanze e allo sport, tra quelle su cui concentrare l’educazione alla salute negli anni duemiladieci. Questo stimolo ha favorito l’introduzione nella pratica scolastica di attività didattiche di vario tipo, tra i quali noi vogliamo fare macchia privilegiando la pratica e le connessioni continue con campi comunicativi legati all’esperienza dei ragazzi. Per questo, abbiamo collaborato con svariati istituti comprensivi nella costruzione di progetti ampi ed elaborati, che puntano ad inserire l’alimentarsi dentro un contesto socio-culturale e comunicativo, con radici profonde nell’immaginario di riferimento dei ragazzi.

Nel tentativo di indagare questo mondo, abbiamo puntato l’attenzione sull’informazione pubblicitaria a tema cibo, pervasiva su tutti i media (televisione e internet soprattutto), insegnando ai ragazzi ad analizzare un messaggio audiovisivo complesso e stratificato: immagini, suoni, voci, musiche, protagonisti, archetipi di riferimento, legami con il contenuto reale dell’alimento oggetto del messaggio, etc. Obiettivo: disvelamento dell’inganno (p.e. Nutella vuole apparire sana e naturale quando invece è ipercalorica e ricca di componenti non pubblicizzati).

Per approfondire tipologia e caratteristiche dei cibi più pubblicizzati, abbiamo ideato la costruzione in classe della contropiramide alimentare, ovvero della piramide degli alimenti più sponsorizzati (ne parliamo qui sul nostro blog).

Per insinuare dubbi sulla consapevolezza alimentare dei cibi “familiari”: imparare a leggere etichetta e lista di ingredienti, con un quiz-indovinello di un prodotto alimentare a partire dai suoi componenti fondamentali.

Per far emergere l’influsso del marchio sulla percezione del sapore e far sentire le differenze di gusto di prodotti con lo stesso nome ma dagli ingredienti e processi di preparazione completamente differenti: prove di assaggio in classe (slurp!).

Per conoscere gli strumenti mediali e comunicare un messaggio diverso: inventare una storia su un ingrediente/alimento a scelta. I ragazzi vengono invitati ad creare una storia per comunicare quanto imparato su quell’ingrediente (eventualmente parodiando una pubblicità conosciuta).

Su queste basi, legandoci ad altri campi come la media education e l’arte, possiamo costruire molteplici interventi didattici: diamo ai ragazzi ali per le menti, in modo che possano essere creativi e critici anche verso ciò che mangiano!